Il Palermo ha cambiato obiettivo, adesso punta ai playoff. Lo hanno ribadito quasi tutti ormai, dai giocatori a Corini stesso, e dunque i tifosi si sono “accesi”: sui social sono iniziati calcoli e combinazioni utili per vedere il Palermo piazzasi fra le prime otto. Ovviamente, con ancora otto partite da giocare, è praticamente impossibile prevedere quanti punti debba fare il Palermo e quanti ne possa perdere per strada.
Può essere utile dare un occhio al passato, almeno per avere qualche punto di riferimento ma tenendo bene a mente che questo campionato è molto più equilibrato rispetto ai precedenti e infatti la classifica è molto più compatta. In questo momento il Palermo, che occupa l’ultimo posto utile per i play off, ha 42 punti con una media di 1,4 punti a partita: sarebbe la media più bassa degli ultimi tre campionati (cioè da quando la Serie B è a 20 squadre).
L’ottavo posto della scorsa stagione di Serie B è stato conquistato dal Perugia, con 58 punti (media 1,52): il campionato è stato meno equilibrato rispetto a quest’anno, con le squadre in zona retrocessione molto più distanti. Pordenone e Crotone, in fondo alla classifica, non hanno neanche raggiunto 26 punti, mentre ora il Brescia, ultimo in Serie B, ne ha già 28; l’ultimo posto dei play out è stato occupato dal Cosenza con 35 punti, e oggi al 16° posto c’è il Venezia che con due mesi di anticipo ne ha già 33.
Discorso simile a due anni fa, quando all’ottavo posto c’era il Chievo con 56 punti (media 1,47). Quella Serie B vedeva le ultime quattro squadre molto indietro rispetto alle altre: addirittura il Cosenza al 17° posto (quartultimo) non è riuscito a giocare i play out contro l’Ascoli quintultimo che aveva 9 punti di vantaggio (da regolamento i play out non si giocano se ci sono oltre 8 punti di scarto). Cosenza che, poi, è riuscito comunque a salvarsi data l’esclusione del Chievo, che ha giocato lo stesso i playoff.
La Serie B 2019/20 è sicuramente la più simile a quella di oggi. Fu il Frosinone, con 54 punti (media 1,42), ad ottenere l’ultimo posto playoff quell’anno, in un campionato equilibrato e con soltanto 9 punti di scarto fra playoff e play out. L’unica differenza con la Serie B attuale è che tre anni fa ci fu una squadra nettamente più debole delle altre, ovvero il Livorno, che non riuscì ad andare oltre i 21 punti, retrocedendo addirittura con 5 giornate di anticipo e concludendo il campionato con 27 sconfitte.
Oggi, invece, non ci sono “squadre cuscinetto”, anche perché tutte le formazioni che sono in fondo alla classifica (Brescia, Spal, Benevento, Venezia) erano state costruite per puntare almeno ai playoff. E infatti tutte queste squadre hanno dimostrato di poter dar ‘fastidio’ alle grandi. In un campionato così equilibrato ogni punto conquistato pesa il doppio con tante squadre come Modena, Ascoli, Ternana e Como che possono ancora sperare di agganciare i play off ma devono ancora guardarsi dietro perché sono tutt’altro che sicure di una salvezza anticipata.
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Fonte: StadioNews24
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