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Palermo, un “10” senza lode: Dionisi va dietro la lavagna. Le pagelle ironiche di A&F

Arriva il Pisa che ha cominciato a correre a inizio stagione e non si è fermato più. Dai primi di settembre sentiamo il nostro amico Giulio, oggi stranamente assente allo stadio, ripetere che le squadre di Inzaghi prima o poi, soprattutto a gennaio, crollano ma ci sembra più probabile che uno dei vostri cronitifosi ritrovi una folta criniera e l’altro venga invitato a giocare a Pebble Beach.

Pohjanpalo non è ancora arrivato ma un nostro amico che ha una zia fidanzata con uno che lavora come attaché all’ambasciata finlandese in Italia ha un cugino che conosce la vicina di casa del giocatore e ci ha assicurato che ha già preso casa a Mondello. Magnani invece è arrivato e Dionisi lo fa addirittura giocare subito, tanto era disperato in difesa. Para Desplanches e rientra Diakité ma Lund, probabilmente forte dei buoni rapporti con il nuovo presidente americano, è intoccabile. Torna Verre e Ranocchia fa il regista. In avanti Brunori e Le Douaron con le polveri un po’ bagnate.

Il Pisa si presenta vestito da evidenziatore giallo in vista del prossimo carnevale e ci abbaglia. La partita parte bloccata ma viva e le squadre si affrontano in un fazzoletto di campo. Dopo 12 minuti un cross del Pisa becca il braccio largo di Ranocchia ed è indiscutibilmente rigore. Il Pisa è in vantaggio.

Il Palermo reagisce con rabbia ma produce poco perché il Pisa si chiude bene e picchia con cattiveria. Al 25’ ci pensa Desplanches a chiudere la partita e forse la sua carriera rosanero con un errore clamoroso, frutto di un mix di un controllo opinabile e di un dribbling delirante che regala la palla agli avversari. Due a zero, notte fonda. Il Pisa continua a correre e lottare, noi ci limitiamo a cross inutili e sceneggiate in area di rigore in attesa di un fischio che giustamente non arriva.

Al rientro la partita resta saldamente nelle mani del Pisa che cerca il 3 a 0 e gioca come se si fossero giocati tutti la casa sull’over 2,5. Quando già ci chiediamo se appena entrati in casa dobbiamo aprire il Lagavullin 15 anni o l’Hudson Baby bourbon per affogare tutto questo dispiacere, arriva il gol del Palermo che accorcia le distanze e infiamma il Barbera. Dopo un batti e ribatti la palla arriva a Brunori che insacca con un tiro a giro da dentro l’area. E da fessi e illusi torniamo a sperare.

I rosanero alzano il ritmo e si buttano in avanti e, per la prima volta in tutta la partita, il Pisa sembra in difficoltà. Poi, tra gente a terra, cambi del Pisa e perdite di tempo, il ritmo si spezza e arrivano anche i primi cambi del Palermo con Pierozzi e di Francesco al posto di Diakite e Verre. I minuti passano lenti ed entrano anche Banyia ed Henry. Ma non succede più nulla.

Il Palermo perde ancora. Per gran parte del match abbiamo visto una squadra che lotta, corre e picchia (purtroppo era quella con la maglia uni-posca) contro una che passeggia, fa minchiate e va a due all’ora (quella con i nostri colori). Il Palermo ha giocato solo parte del secondo tempo e di certo non poteva bastare contro un Pisa cattivo e fortunato.

A noi francamente sembra inutile spendere soldi per nuovi giocatori quando in panchina non c’è più uno straccio di idea e si trasmette solo rassegnazione. Noi ci stiamo ammalando, aiutateci per favore perché non ce la facciamo veramente più.

Desplanches 2 – Già il portiere è un ruolo difficile, se poi aggiungiamo gioventù, inesperienza, incertezza, alternanza nel ruolo che causa insicurezza, insistenza nella maledetta manovra dal basso e minchiate à gogo avrete il quadro chiaro della sua prestazione. Umanamente può anche dispiacere ma non si può continuare così. Inadeguato.

Magnani 6 – Uno appena arrivato che gioca così é forse l’unica nota consolatoria di una serata disgraziata. Purtroppo l’abbiamo visto uscire a fine partita zoppicante e con una vistosa fasciatura. Arripigghiati.

(dal 37′ s.t. Baniya) s.v.

Nikolaou 5 – È vero che sul secondo gol l’errore è principalmente del portiere ma il suo passaggio sgangherato all’indietro è sintomatico di un difensore scarso con i piedi a cui si chiede inspiegabilmente di impostare il gioco. Maldestro.

Ceccaroni 6 – Conferma il suo buon momento di forma, anche se si vede meno del solito in fase offensiva, perché è proprio dal suo lato che il Pisa si rende più pericoloso. Arretrato.

Diakité 4 – Tanta, tantissima corsa ma non gli riesce un dribbling, un inserimento, un cross, un passaggio. Stadio delle Palme.

(dal 30′ s.t. Pierozzi) s.v.

Segre 7 – Nonostante sia l’unico che debba battagliare a centrocampo visto lo schema, suicida, messo in campo dal mister con due trequartisti, lotta per tre, recuperando un’infinità di palloni, cercando anche iniziative personali e fornendo l’assist per il goal illusorio di Brunori. Ovunque.

Ranocchia 4 – Regala al Pisa un rigore da dilettante che avvia il disastro e da lì va tutto a peggiorare. Scomposto.

Verre 4 – I centrocampisti pisani lo braccano come pitbull, sovrastandolo fisicamente e raddoppiandolo sistematicamente, e lui di fatto non riesce a combinare nulla. Azzannato.

(dal 30′ s.t. Di Francesco) s.v.

Lund 4 – Sempre in ritardo in copertura, lento e impreciso in fase di spinta. Inconsistente.

(dal 42′ s.t. Henry) s.v.

Brunori 6,5 – Lotta come un dannato su ogni pallone e visto che non ne arrivano di decenti si smazza per andare a recuperarne fino a centrocampo con il risultato di finire troppo spesso in fuorigioco per stanchezza e frustrazione. Nell’unica mezza occasione che gli capita segna un bel gol con un tiro sul secondo palo che illude la Favorita. Ma, appunto, è solo un’illusione. Visionario (il pubblico).

Le Douaron 5 – Cerca di fare valere la sua velocità sulla maggiore fisicità dei difensori avversari ma, di fatto, non gli riesce mai e non è neanche fortunato nell’unica conclusione a rete, in una mezza mischia, su cui il Pisa dimostra quanto serve avere un buon portiere. Rimbalzato.

Dionisi 1 – Ennesima formazione stravolta, ennesimo modulo cervellotico, ennesima prestazione deludente e, soprattutto, ennesima sconfitta ed ora sono 10. Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Latinisti (noi).

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Fonte: StadioNews24

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Redazione

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