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Il Palermo getta la ‘maschera’ e fa all-in al calciomercato: basterà per la Serie A?
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Il Palermo ha deciso di fare all-in. City Group non si è tirato indietro nemmeno nella sessione invernale di calciomercato, investendo una cifra considerevole (tra cartellini e ingaggi vicina ai 12 milioni di euro) per rinforzare la squadra e correggere gli errori estivi. Ora non ci sono più dubbi: il club rosanero punta alla Serie A, nonostante un girone d’andata disastroso e una posizione di classifica che permette di guardare alla promozione solo attraverso i playoff.
La svolta con il cambio di direttore sportivo
La strategia del Palermo per la sessione invernale è cambiata in corsa. CFG aveva investito abbastanza in estate (circa 12 milioni) e non aveva previsto fondi aggiuntivi per il mercato di gennaio. Il piano iniziale prevedeva un mercato basato sul principio “entra qualcuno se esce qualcuno”, ma il momento di svolta è arrivato con il peggiorare dei risultati e la contestazione dei tifosi.
L’esonero di De Sanctis e l’arrivo di Osti hanno stravolto le carte in tavola. Il Palermo ha iniziato a giocare con un nuovo sistema, il 3-5-2, e si sono rese necessarie almeno due operazioni di peso. City Group ha garantito la copertura finanziaria e il nuovo d.s. ha puntato su un difensore e un attaccante, senza perdere di vista le possibili occasioni di mercato.
Un mercato da Serie A
Il Palermo ha “gettato la maschera”, puntando con decisione alla Serie A. Non si acquistano giocatori come Audero, Magnani e Pohjanpalo (con i relativi investimenti) per mantenere la categoria. Ora la volontà del club è esplicita: conquistare i playoff (che potrebbero anche non giocarsi) e vincerli. Un all-in per gli ultimi cinque mesi della stagione, sia dal punto di vista sportivo che economico.
Osti, rispetto alle precedenti sessioni di mercato, ha avuto una certa libertà d’azione pur avendo dovuto confrontarsi costantemente con i vertici di City Group, rappresentati da Riccardo Bigon, e con la piena fiducia dell’a.d. Giovanni Gardini.
Due visioni di mercato a confronto
In estate, Morgan De Sanctis aveva gestito il considerevole budget puntando su un mix di esperienza e gioventù, scandagliando anche i mercati esteri. Gli acquisti più onerosi erano stati Le Douaron e Appuah, arrivati dalla Francia: un attaccante con qualità ma ancora da valorizzare in un campionato ben diverso e una scommessa che, nella sessione invernale, è stata girata in prestito al Valenciennes.
Osti, invece, anche per la particolarità della situazione di classifica, ha preferito certezze. Ha portato a Palermo il capocannoniere della scorsa Serie B, un difensore con sette stagioni consecutive in Serie A e un portiere affidabile, seppur reduce da qualche difficoltà recente con la maglia del Como. Giocatori pronti, segno evidente che la società vuole risultati immediati.
Tre acquisti di ‘peso’
Gli obiettivi principali del Palermo per il mercato invernale erano un difensore e un attaccante. Il primo colpo è stato Magnani, un giocatore con esperienza in Serie A, forte fisicamente e abile nella marcatura. Il suo impatto nella gara contro il Pisa è stato positivo e in Serie B potrebbe fare la differenza. Può essere schierato al centro di una difesa a tre, come ‘braccetto’ o centrale in uno schieramento a quattro.
L’acquisto più importante è stato Pohjanpalo. La trattativa è stata lunga, onerosa e rischiosa dal punto di vista economico. Il Palermo ha investito molto per un attaccante che ha già dimostrato di essere dominante in Serie B e che in A ha segnato sei gol in mezza stagione con il Venezia. In coppia con Brunori può formare un tandem offensivo da sogno per i tifosi.
L’occasione dell’ultimo minuto è stata Audero. Inizialmente, il Palermo non aveva intenzione di acquistare un portiere, ma la prestazione incerta di Sirigu contro la Reggiana e l’errore di Desplanches nella gara con il Pisa hanno spinto il club ad approfittare dell’opportunità. L’estremo difensore era stato offerto giorni prima, ma i rosanero hanno chiuso l’affare (in prestito) proprio a ridosso del gong, assicurandosi un portiere con continuità in Serie A dal 2018/19.
Le operazioni in uscita
Sono stati ceduti in prestito Nespola, Peda, Appuah e Saric. I primi due avranno la possibilità di giocare con maggiore continuità, mentre la gestione del francese è stata piuttosto curiosa: acquistato in estate per una cifra importante, è stato subito girato in prestito addirittura in Serie C francese. Saric, invece, non è mai riuscito a imporsi con la maglia rosanero, rendendo naturale il suo trasferimento.
Basterà per il salto di qualità?
È innegabile che il Palermo abbia condotto un mercato di alto livello. Sono arrivati giocatori forti, in grado (almeno sulla carta) di fare la differenza in Serie B. Ma basteranno per il salto di qualità? Riusciranno a dare la scossa a una squadra che finora ha faticato a trovare continuità?
Restano dubbi sulla rosa a disposizione. Il 3-5-2 sembra carente di alternative sugli esterni, ma la società ha deciso di affidarsi a Pierozzi e Diakité (Di Mariano starà fuori a lungo per infortunio) sulla destra e a Lund e Di Francesco sulla sinistra. Anche a centrocampo non ci sono stati nuovi innesti, puntando tutto sul recupero di Blin.
Ora la parola passa al campo
Dionisi non ha più alibi. La società ha investito anche nel mercato di riparazione e ora il lavoro fatto per rinforzare la squadra non deve essere vanificato, come accaduto in passato. Il City Group ha sempre garantito un supporto economico importante, ma finora il campo non ha dato le risposte attese.
Il mercato invernale del Palermo merita un voto tra il 7 e l’8. La squadra è stata rinforzata, ma si poteva fare qualcosa in più per adattare la rosa al nuovo sistema di gioco. Tuttavia, i voti al mercato contano poco: ora tocca all’allenatore e ai giocatori dimostrare che l’investimento fatto darà i suoi frutti.
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Fonte: StadioNews24
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