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Palermo, Dionisi resta: ma la fiducia dell’ambiente è ai minimi termini

Alessio Dionisi resterà alla guida del Palermo. Ormai il cambio di guida tecnica, dopo cinque giorni di crisi, può dirsi saltato: lasciamo un barlume di ‘condizionale’ per eventuali colpi di scena abbastanza improbabili, considerato che mercoledì la squadra riprende la preparazione. In 48 ore, insomma, è cambiato tutto per non cambiare niente. Come nella tradizione gattopardiana. Anche se di gattopardiano, in società, non c’è nemmeno l’ombra e tutti i dirigenti vengono da molto lontano.

Scelta giusta o errore? Otto giornate per scoprirlo

Difficile dire se la scelta sia giusta o sbagliata. La ‘pancia’ dice che sarebbe stato opportuno, se non necessario, cambiare l’allenatore per dare una scossa a un ambiente che ormai si è accartocciato su se stesso e che non produce risultati apprezzabili nonostante un organico ampiamente rinforzato a gennaio. La ‘testa’ dice che a questo punto della stagione un cambio in panchina avrebbe modificato poco, magari facendo anche riferimento all’esperienza di Mignani dello scorso anno. E che non avrebbe avuto senso buttare altri soldi per un cambio di guida tecnica. Anche la tifoseria, su questo tema, si era divisa in due fazioni.

Una cosa però è evidente: le prossime otto giornate saranno giocate in un contesto decisamente anomalo. Con un allenatore che era decisamente in confusione, soprattutto a partita in corso, e che andrà avanti sapendo che la fiducia di tutto l’ambiente nei suoi confronti è ai minimi termini; con una squadra che non riesce a fare in campo cose anche abbastanza elementari e che ha anche vistosi difetto di personalità che non possono essere nascosti dietro le scelte sbagliate del tecnico; con una condizione atletica che preoccupa se è vero che a venti minuti dalla fine in molti erano vittime di crampi.

Playoff vicini, ambizioni lontane

I playoff restano alla portata (per ora un solo punto di distacco dal Bari) ma le posizioni migliori sono già diventate un miraggio (sette punti dal quinto posto): con questo andazzo manca perfino la prospettiva, qualunque sia la posizione di arrivo è difficile anche solo sognare un colpaccio con una squadra che non dà dimostrazione di equilibrio e che quasi mai è riuscita a difendere un doppio vantaggio.

Tifoseria delusa e in attesa di risposte

Di sicuro in questi giorni di attesa abbiamo registrato il disamore di una buona parte della tifoseria, avvilita dal presente (e dal passato) e perplessa sul futuro. La proprietà ha investito somme enormi, ma alla prova dei fatti i risultati – almeno quelli sportivi – non sono arrivati. Il modello di conduzione anglo-arabo-italiano sembra non attecchire a Palermo. Speriamo che prima della gara di Salerno qualcuno della dirigenza possa pubblicamente spiegare il senso delle ultime decisioni: senza troppi giri di parole e nel rispetto di una tifoseria che ha già inghiottito con compostezza e fin troppa pazienza molti bocconi amari.

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Fonte: StadioNews24

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Redazione

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