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L’Uefa cambia i format: le multiproprietà adesso sono “tollerate”
I cambi format delle principali competizioni europee aprono la strada alla presenza di club appartenenti alla stessa proprietà purché non giochino lo stesso torneo.
Con lo stravolgimento della Champions League e delle competizioni minori (Europa League e Conference League) sono state eliminate le possibilità che un club che inizi la sua stagione in Champions venga retrocesso in Europa League o che inizi in Europa League e finisca in Conference: questo perché fino a questo momento la terza classificata dei gironi veniva retrocessa alla competizione minore.
Da qui la regola sulle multiproprietà: due club aventi lo stesso proprietario non avrebbero mai potuto giocare una competizione UEFA seppur diversa per il rischio che, con il sistema delle retrocessioni, si fossero incontrati alle fasi a eliminazione diretta. Con l’eliminazione di questo sistema, galassie come per esempio il City Group possono avere le loro squadre sparse nelle varie competizioni.
L’articolo sul divieto alle multiproprietà non si applica dunque in questi casi:
Questo articolo non è applicabile se si verifica uno dei casi elencati al Paragrafo 5.01 tra:
- un club che si qualifica (in conformità con l’Articolo 3) per la UEFA Champions League e accede direttamente alla fase a gironi e un club che si qualifica per la UEFA Europa League o UEFA Conference League;
- un club che si qualifica (in conformità con l’Articolo 3) per la UEFA Champions League e accede direttamente ai playoff (percorso campioni o percorso lega) o al terzo turno di qualificazione del percorso lega o per la UEFA Europa League e accede direttamente alla fase a gironi e un club che si qualifica per la UEFA Conference League».
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Fonte: StadioNews24
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