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Palermo – Brescia 1 – 0 LE PAGELLE / Pohjangol col “veleno”. Difra, grande rientro

Ci sono voluti 120 secondi per capire che il Palermo avrebbe vinto questa gara, ci sono voluti 87 minuti per trovare il gol liberatorio, che peraltro arriva su rigore e nel momento di minor fiducia della squadra, tra qualche fischio del pubblico per alcuni cambi non graditi.
È stato il miglior primo tempo della stagione, con il Palermo aggressivo subito, pimpante fisicamente, capace di costruire occasioni da gol una dietro l’altra ma senza mai trovare il guizzo vincente, anche per la buona prestazione del portiere avversario. Ci hanno provato un po’ tutti e soprattutto dalla sinistra il Palermo ha messo in subbuglio la difesa avversaria.
Il secondo tempo, invece, come accade spesso, è stato molto meno positivo. Il Brescia ha preso fiducia e il Palermo ha via via perso tutte le certezze, anche per colpa di un po’ di stanchezza. Quando nessuno ci sperava più, è arrivato il rigore della liberazione, che ha regalato al Palermo una vittoria comunque meritata, che rende la classifica più interessante.
È la prima doppietta “fuori-dentro” della stagione, nel senso che è la prima volta che dopo una vittoria esterna si è vinto in casa e anche questo un bel segnale. Dalla gara col Brescia escono un Di Francesco rivitalizzato, un ottimo Magnani ma soprattutto la conferma che Pohjanpalo è un goleador di razza.
PALERMO: Audero 6; Baniya 6, Magnani 7, Ceccaroni 6,5; Pierozzi 6,5 (dal 34′ s.t. Diakitè s.v.), Blin 6 (dal 23′ s.t. Segre 6), Gomes 6, Di Francesco 7 (dal 34′ s.t. Lund 6,5); Le Douaron 6 (dal 47′ s.t. Insigne s.v.), Verre 6,5 (dal 23′ s.t. Vasic 6); Pohjanpalo 7.
BRESCIA: Lezzerini 7,5; Dickmann 6, Calvani 6,5 (dal 31′ s.t. Papetti s.v.), Adorni 6, Jallow 6; Bisoli 5,5, Verreth 5,5; D’Andrea 5,5 (dal 18′ s.t. Bjarnason 5,5), Besaggio 6 (dal 31′ s.t. Bertagnoli s.v.), Nuamah 5,5 (dal 36′ s.t. Corrado s.v.); Borrelli 6,5 (dal 36′ s.t. Juric 5).
Audero 6: Per larghi tratti di partita fa da spettatore, il Brescia raramente si fa vivo nell’area di rigore. Svolge senza problemi l’ordinaria amministrazione, qualche brivido arriva solo dalle palle alte su cui il Palermo storicamente soffre. Ma l’uscita alta nel finale di gara giustifica la sufficienza.
Baniya 6: Il lavoro difensivo latita, lo vediamo più spesso quando si fionda in area avversaria. Sfiora un gol in avvio sugli sviluppi di calcio d’angolo con un tiro che colpisce sfortunatamente Magnani, poi ci prova anche dalla distanza ma senza sorprendere il portiere. Deve migliorare in fase difensiva sulle palle alte, uno col suo fisico dovrebbe fare la differenza: qualche pasticcio con la palla tra i piedi.
Magnani 7: Quando gioca al centro della difesa il suo peso specifico aumenta considerevolmente. Dà sicurezza a tutto il reparto anche quando non deve strafare come in questa occasione.
Ceccaroni 6,5: Rientra dopo una settimana di squalifica e si riprende quella porzione sinistra del campo che ormai gli appartiene. Con Di Francesco (sempre) e Verre (spesso) che gravitano sulla sinistra, non deve spremersi troppo per fare su e giù ma quando si inserisce in avanti lo fa con i tempi giusti. Come ad esempio nel finale, quando si prende un rigore con un astuto anticipo che costringe Juric al fallo. Purtroppo rimedia un’ammonizione evitabile che gli farà saltare per squalifica la prossima partita.
Pierozzi 6,5: Viene confermato sulla fascia destra perché tra tutti è quello che dimostra concretezza in avanti. E la conferma arriva anche stavolta, è sempre pronto a stringere verso il centro quando l’azione si sviluppa sulla fascia opposta. Tatticamente bravo, non fortunatissimo nelle conclusioni ma gioca con intelligenza e percorre tanta strada. Cala abbastanza nella ripresa, diventando molto meno preciso.
(dal 34′ s.t. Diakitè) s.v.: Il pubblico non gradisce il cambio e lui fa subito qualcosa di confuso sprecando una buona opportunità offensiva. Ma pochi minuti dopo il Palermo va in vantaggio e la gara si mette in discesa.
Blin 6: È il classico giocatore che si vede poco ma si sente molto. Ha personalità, senso della posizione e del ritmo: con Gomes accanto è anche più coperto. Va vicino al gol con una giocata al limite dell’impossibile, quasi dalla linea di fondo: Lezzerini non si fa beffare. Esce a metà ripresa, il suo rendimento era in calo già dall’inizio del secondo tempo e servivano forze fresche.
(dal 23′ s.t. Segre) 6: In realtà fatica a entrare in gara, entra nel momento più confuso della partita e insegue palloni senza troppa lucidità.
Gomes 6: Prestazione positiva perché gioca tanti palloni e altrettanti ne recupera: con Blin fa un bel muro a centrocampo e ogni azione passa dai suoi piedi. Il suo limite è che quasi tutti i passaggi sono per linee orizzontali, il suo pregio che ha il senso della posizione. Nella ripresa anche lui va con le marce ridotte.
Di Francesco 7: Grande rientro da titolare, dopo qualche spezzone e un infortunio a medio termine. Sta bene fisicamente, punta costantemente verso la porta avversaria, distribuisce palloni con intelligenza, crossa bene e prova anche la conclusione da fuori. L’occasione più ghiotta gliela serve Verre, lui si inserisce centralmente ma si fa parare la conclusione dal portiere in uscita. Non è decisivo ma va benissimo così: la catena di sinistra, soprattutto in una gara casalinga da vincere, ha bisogno di qualcuno che spinge con questa intensità e qualità. Quando esce viene applaudito da tutto lo stadio.
(dal 34′ s.t. Lund) 6,5: Bravo, riesce a essere decisivo con l’azione che porta al rigore su Ceccaroni: pochi minuti ma intensi.
Le Douaron 6: Ha ‘gamba’ ma non la sfrutta bene. Non ha le qualità tecniche di Brunori e resta quasi sempre distante dall’area, per cui le sue armi migliori sono di fatto depotenziate. La cosa migliore la fa a inizio ripresa quando va, da solo, in contropiede e dopo 40 metri conclude dal limite dell’area vedendosi ribattere il tiro da un difensore. Non ha la struttura mentale del trequartista ma indiscutibilmente ci mette l’anima e il fisico e di conseguenza è sempre dentro la partita.
(dal 47′ s.t. Insigne) s.v.: Bentornato. Potrebbe anche segnare nel finale.
Verre 6,5: Sembra quasi che Dionisi abbia disegnato la squadra per lui, per lasciargli la possibilità di inventare qualcosa senza troppo preoccuparsi di quello che succede dietro. Non va male ma nel primo tempo, giocato costantemente in attacco, ci saremmo aspettati qualcosa di più decisivo. Nell’intervallo probabilmente gli viene chiesto di osare di più e lui intensifica le giocate e gli inserimenti: delizia i tifosi con un assist in verticale per Di Francesco, poi conclude dai 15 metri sfiorando la porta. Quando sembrava in palla Dionisi lo ha sostituito con Vasic, in modo apparentemente inspiegabile se non con problemi di… benzina.
(dal 23′ s.t. Vasic) 6: Entra bene in partita, con un’azione sulla sinistra conclusa con un cross dal fondo.
Pohjanpalo 7: Velenoso come un cobra. Nel primo tempo non arrivano molti palloni giocabili per lui nonostante una gara giocata dal Palermo costantemente in attacco: lui comunque si conquista una punizione a due in area piombando sul distratto portiere avversario, confeziona di testa la migliore palla gol del primo tempo con una spizzata di testa su cui il portiere fa un miracolo, dà un assist di grande spessore a Pierozzi. Nel secondo tempo fa una sola cosa ma è decisiva: trasforma un rigore pesantissimo con un tiro che è praticamente perfetto. Terzo gol in quattro partite. Se al 95esimo avesse anche segnato in mezza rovesciata volante sarebbe venuto giù lo stadio.
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Fonte: StadioNews24
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