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Palermo, il gol è una ‘malattia’ ma il medico… non studia. Le pagelle ironiche di A&F

Questa volta la sosta ci è servita. Il fegato era troppo marcio e le budella eccessivamente attorcigliate. Abbiamo giocato a golf, fatto lunghe passeggiate sulla spiaggia e ci siamo interrogati sui grandi misteri della vita. Ma sopratutto ci siamo chiesti: ma a noi chi ce lo fa fare di vivere questa vita infame e faticosa appresso ai colori più belli del mondo? Siccome non abbiamo trovato risposta eccoci di nuovo qui a sperare in rimonte incredibili e in un filotto di vittorie inspiegabili.

Si ricomincia con la Samp che è il classico morto che cammina che noi risuscitiamo sempre senza troppi problemi e così ci accomodiamo allo stadio con un’ansia da prestazione che nessun viagra al mondo può lenire. Brunori continua a “fetere” in panchina e Dionisi punta su Henry. Rientra Banyia e la vera sorpresa sono Verre e Ranocchia insieme con Gomes in panchina. Come sempre non diamo alcun giudizio e aspettiamo solo la vittoria per dire se il mister abbia fatto bene o vaneggi.

Il ritmo iniziale della partita è lento e compassato, come merita l’orario da English tea a cui giochiamo. Il Palermo spinge un po’ ma senza esagerare, la Samp aspetta rintanata, pressa con ordine e fa melina già al quindicesimo. Qualche mezza palla gol, tra calci d’angolo, tiri da fuori e qualche bella sovrapposizione a sinistra, la creiamo pure però segnare sembra sempre difficile come azzeccare l’esito delle elezioni americane.

La partita sembra comunque saldamente nelle mani dei rosa quando, all’improvviso e senza un perché, segna la Sampdoria. La difesa pasticcia su un mezzo rimpallo di La Gumina, il portiere rimane impalato in porta, Nikolau fornisce un assist perfetto sui piedi di Tutino che mette dentro senza nessun problema. Siamo sotto e onestamente non ne possiamo più di queste minchiate. Quando il morale è sotto un treno e non basterebbe una fiasca piena di Moonshine per riprenderci arriva un grandissimo gol di Di Francesco che mette la palla sotto il sette e il risultato in parità e si va al riposo.

Si rientra e il Palermo prova subito a mettere sotto la Samp. Il portiere blucerchiato fa pentole e coperchi e non riusciamo a raddoppiare. La Samp pare ferma sulle gambe e su una puntata di Segre il difensore avversario è costretto al fallo da espulsione. Poi l’arbitro va al Var e vede un fallo del giocatore rosanero che forse davano solo in replica a tarda notte sul monitor interno su un canale porno. E così si resta in parità numerica.

Arrivano i primi cambi con Vasic e Le Douaron al posto di Verre ed Henry. Ormai Brunori non è più neanche un “caso” ma una certezza. Esce anche Di Francesco stremato ed entra Di Mariano e si vede addirittura Appuah che prende il posto di Insigne. I minuti passano, il Palermo comanda il gioco, ma il gol del vantaggio non arriva. Manca sempre qualcosa nell’ultimo passaggio o mezzo centimetro nella posizione giusta. Fatto sta che segnare resta un’utopia.

Quando ormai i minuti sono davvero pochi e le speranze al lumicino, Dionisi mette dentro anche Brunori per Segre. Il Palermo ci prova in tutti i modi ma la palla non entra e così arriva l’ennesimo match senza vittoria, fischi come giusto che sia e la stantia pantomima della squadra a chiedere scusa. Che malattia abbia il Palermo noi non lo sappiamo, e temiamo che non lo capiscano neanche quelli pagati per farlo, ma di certo stiamo cadendo malati pure noi.

Desplanches 5 – Sembra come in un film di Nanni Moretti e così nell’incertezza di stare in disparte o non venire proprio si trova spesso nel posto sbagliato. Cinefilo.

Diakité 5,5 – Corre come un disperato ma concludendo poco o nulla, non azzeccando neanche un passaggio, un cross, un filtrante. Stadio delle Palme.

Baniya 4,5 – Contribuisce, piazzandosi male e difendendo peggio, all’errore che porta al gol della Samp e nel complesso contribuisce alla sensazione di insicurezza che permea l’intera linea difensiva. Malfermo.

Nikolaou 3 – All’assist perfetto per il gol degli ospiti, con palla perfettamente stoppata per l’attaccante avversario, aggiunge una quantità di giocate degne di una serie horror. The walking dead.

Ceccaroni 6,5 – Uno dei pochi che sembra avere trovato sicurezza e confidenza con il nuovo ruolo da esterno sinistro, arrivando addirittura a proporsi con inserimenti interessanti. Sorpresa.

Segre 6 – Il modulo con il doppio trequartista lo costringe soprattutto ad un lavoro di ramazza e, conseguentemente, le sue puntate a rete sono ormai solo un lontano ricordo. Frenato.

(dal 42′ s.t. Brunori) s.v. – Gli attaccanti rosa che vanno in campo non segnano né per miracolo né per misericordia e al trascinatore degli ultimi tre anni vengono concessi appena tre minuti più recupero. Umiliato.

Ranocchia 7 – Sembra tornato il giocatore che ci aveva illuso appena arrivato l’anno scorso: dribbling, lanci lunghi, conclusioni a rete purtroppo parate e, finalmente, tanto autorevolezza in campo. Ed è l’unica nota positiva della giornata. Bentrovato.

Verre 5 – Non ci ricordiamo una sua giocata degna di nota e, quindi, il voto non può non essere negativo. Sillogismo.

(dal 24′ s.t. Vasic) 5 – Ogni volta che entra sembra che debba fare chissà che e poi regolarmente non combina nulla di buono. Ripetitivo.

Insigne 4 – È ritornato il giocatore abulico, spento e spesso fuori posizione dell’anno scorso. Deja vu.

(dal 32′ s.t. Di Mariano) s.v.

Henry 4 – Sta storia che è bravo a fare a sportellate ci ha stufato visto che non siamo in Formula Indy e da attaccante, ormai inspiegabilmente titolare, dovrebbe quantomeno provare a segnare. Carrozziere.

(dal 24′ s.t. Le Douaron) 4,5 – Vale anche per lui quanto detto per Henry. Se sei un attaccante ed entri in campo, inspiegabilmente, al posto di Brunori che di gol ne ha fatti a caterve e, per di più, ti càpitano anche due buone occasioni dovresti capitalizzarle. E invece le fallisce goffamente. Piccioli ieccati.

Di Francesco 7 – Tanto movimento, un grandissimo goal che riequilibra una partita che si era messa malissimo e, almeno, la sensazione di provare sempre una giocata che possa cambiare le sorti della gara e infatti alla fine esce stremato. Trottolino.

(dal 32′ s.t. Appuah) s.v.

Dionisi 4 – Il Palermo continua a “scalare” posizioni in classifica, ma verso il basso. Segna con il contagocce e lui lascia in panchina il migliore attaccante in rosa e, per coronare la giornata, rilascia delle dichiarazioni a fine partita degne di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Inadeguato.

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Fonte: StadioNews24

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Redazione

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