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Palermo, parla Gardini: “Centrati gli obiettivi, si vince con il metodo”

“10 domande all’A.D. Gardini”. Con questa formula il Palermo FC pubblica sui social la propria video-intervista all’amministratore delegato del Palermo Giovanni Gardini, che traccia il bilancio della stagionale chiusasi con la salvezza in Serie B ma anche la mancata qualificazione ai playoff (sfumata all’ultima partita).

“La stagione che si è appena conclusa non può che essere considerata positiva – esordisce Gardini – in un campionato altamente competitivo e difficile come la Serie B. Il risultato finale lascia molto rammarico e amaro in bocca, ma dobbiamo considerare come abbiamo iniziato la stagione e da dove siamo partiti. Abbiamo centrati gli obiettivi posti a inizio stagione”. —-> PALERMO NEL CITY GROUP: “ROSA STRATEGICI”

Rammarico per la mancata qualificazione ai playoff? “Certo che rimane, sarebbe riduttivo pensare che non fosse così. Al 45′ eravamo settimi e non segnava la Reggina eravamo ottavi. Ma con i se e i ma non si fa strada. Dobbiamo considerare come si arriva a certi risultati. Ci si arriva con il metodo e la programmazione. Non possiamo che essere soddisfatti: vincere è un obiettivo che abbiamo, ma dobbiamo stare attenti a non vincere per casualità. Dobbiamo creare basi solide per avere un club importante in massima serie. Il tempo sarà quello necessario, ma i comportamenti devono essere messi insieme giorno per giorno. Per caso si vince una volta su 10; se programmi e crei i presupposti puoi vincere 9 volte su 10. Questo sarà il nostro punto di partenza”.

Sui tifosi: “Che siano scontenti è un loro diritto. Ci hanno sostenuto per tutta la stagione e portare 32 mila persone allo stadio è un orgoglio e un grande senso di responsabilità. É un dovere portarli dove loro vogliono. Chiediamo soltanto di essere valutati per quello che si fa, non quello che si dice. Abbiamo cominciato a costruire una società che 4 anni fa era in Serie D, un anno fa vinceva i playoff di C e che è dovuta ripartire con una nuova proprietà. Questo sarà il primo anno che la nuova proprietà potrà programmare la nuova stagione. Con metodo, programmazione e competenza si possono ottenere risultati quasi inimmaginabili. Siamo dispiaciuti per non aver portato la squadra ai playoff, ma bisogna essere onesti e valutare da dove siamo partiti”.

Sulla posizione di Corini: “La sua stagione la ritengo positiva, come quella della squadra. E’ un tecnico determinato e capace, una persona seria e grande lavoratore. Scelto dopo un’attenta analisi. E’ stato capitano di questa squadra e consapevole delle responsabilità e delle pressioni di allenare il Palermo. Con la sua personalità ha dimostrato di saper mantenere la barra a dritta nei momenti di difficoltà, accettando una sfida gravosa. Riteniamo che il lavoro dello staff sia stato molto positivo, pur consapevoli che si può far sempre meglio. Ma evidentemente non eravamo pronti: abbiamo iniziato un percorso, biennale. Stanti i risultati (e il come sono stati ottenuti) riteniamo sia stato corretto proseguire il rapporto professionale in vista delle sfide che ci attendono il prossimo anno”.

Sulla crescita del club: “Il club ha fatto moltissimo. Quando siamo arrivati abbiamo trovato ragazzi con voglia di lavorare, ma numericamente erano pochi. Abbiamo dovuto supportarli e siamo cresciuti in tutte le aree (Finance, organizzativa, Operations…). Ma c’era ancora tantissimo da fare. Lo dimostra anche il risultato della Primavera: il settore giovanile è rinato con la nuova società e ha ottenuto risultati dopo 4 anni. Ci vuole tempo e pazienza: stiamo cercando di diventare un club importante, ma bisogna creare i presupposti. Il campo è il risultato di tutte queste attività, che sono sconosciute ai molti ma creano i presupposti affinché la squadra ottenga risultati”.

Sugli obiettivi per la prossima stagione: “Il prossimo anno dobbiamo alzare il livello, sicuramente, dobbiamo essere competitivi per la promozione in serie A. Non ci vogliamo nascondere ma non vogliamo neanche essere presuntuosi o promettere qualcosa che non siamo in grado di poter di poter garantire. Attraverso investimenti strategici nella parte sportiva e nelle strutture non possiamo pensare di non dare al Palermo un ruolo da protagonista. Il Palermo deve essere protagonista nel calcio italiano e questo passa attraverso la programmazione. La storia del CFG dimostra anche che tutto questo è successo in scenari come New York come Melbourne o Montevideo e quindi questo è il modo che noi abbiamo per percorrere una strada come questa”.

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Fonte: StadioNews24

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Redazione

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